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RAPPORTO REGIONALE PMI CONFINDUSTRIA-CERVED CON UNICREDIT E GRUPPO 24 ORE | FOCUS SULLE PMI DELL'EMILIA-ROMAGNA

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RAPPORTO REGIONALE PMI CONFINDUSTRIA-CERVED CON UNICREDIT E GRUPPO 24 ORE | FOCUS SULLE PMI DELL'EMILIA-ROMAGNA

 

Il Rapporto Regionale PMI 2022, realizzato da Confindustria e Cerved in collaborazione con Unicredit e Gruppo 24 Ore, contiene un focus sulle PMI dell’Emilia-Romagna: in allegato la sintesi del Rapporto e il dettaglio relativo alle PMI emiliano-romagnole.

Nell’ultimo anno le PMI italiane hanno dovuto fronteggiare da un lato le conseguenze della pandemia, e dall’altro un nuovo e inaspettato shock, quello del conflitto in Ucraina.

“Il Rapporto Regionale PMI - ha dichiarato Vito Grassi, Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e Vicepresidente di Confindustria alla presentazione del Rapporto, che si è svolta il 15 settembre in Confindustria - rappresenta una preziosa cassetta degli attrezzi di analisi e proposte per sostenere ed accompagnare le imprese nel percorso di ripresa.

Gli interventi non dovranno tenere conto solo delle criticità congiunturali, ma anche delle caratteristiche strutturali delle nostre PMI. In base alle nostre previsioni, infatti, il processo di recupero delle PMI italiane potrebbe subire una battuta d’arresto, con intensità diverse a seconda di come evolverà la situazione geopolitica internazionale e delle risposte europee e nazionali.

È in bilico la tenuta stessa del sistema e per questo è necessario mettere in campo azioni diversificate, orientate al sostegno della competitività delle aziende, vero motore per la ripresa del Paese.

Tra le principali proposte abbiamo individuato il rinnovo della moratoria di legge per le PMI; un intervento strutturato per la patrimonializzazione e il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese, su cui risultano ancora deboli le misure fiscali finora previste (ACE, credito DTA e aggregazioni); l’utilizzo di strumenti come la leva fiscale o il rafforzamento degli schemi di garanzia a supporto delle emissioni obbligazionarie e di altri strumenti di debito per favorire la crescita dimensionale delle imprese; la proroga del “credito d’imposta per la quotazione delle PMI” e lo sviluppo della finanza alternativa.

Occorre, in sintesi, creare migliori condizioni e più efficaci strumenti per potenziare la struttura finanziaria, la patrimonializzazione delle imprese e rilanciarne gli investimenti, per accompagnarle in un percorso di crescita e di innovazione che coinvolga anche il capitale umano”.

"Dal Rapporto – ha sottolineato Remo Taricani, Deputy Head UniCredit Italia -  emerge chiaramente come l’attuale scenario internazionale e gli effetti sui rincari dei prezzi delle materie prime rischiano di interrompere il percorso di ripartenza post pandemico che il sistema produttivo del Paese aveva intrapreso.

Le banche giocano un ruolo rilevante per il sostegno all’economia, anche perché in Italia sono la principale fonte di finanziamento delle imprese. Come UniCredit non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto, anche nei momenti più difficili. In questi giorni abbiamo lanciato un piano di azione per aiutarle anche in questa fase complessa, contraddistinta da una spinta inflattiva pericolosa che sta comportando un rischio di contrazione degli investimenti delle aziende.

Non c’è dubbio infatti che i maggiori costi subiti dalle imprese costituiscono un freno alla loro competitività ed è necessario quindi  agire a livello di sistema – banche, istituzioni e associazioni di categoria – per mitigare gli impatti negativi della congiuntura internazionale, ma è anche fondamentale che le imprese proseguano nei loro percorsi di innovazione e affrontino le grandi sfide legate alla sostenibilità, oltre a saper cogliere l’opportunità di diversificare le fonti di finanziamento, come strada complementare al credito bancario, per raccogliere risorse utili a superare l’attuale fase e a migliorare la loro competitività”.