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NOTA DEL CSC | MAGGIORE OCCUPAZIONE IN ITALIA GRAZIE AGLI INVESTIMENTI AGEVOLATI IN TECNOLOGIE 4.0

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NOTA DEL CSC | MAGGIORE OCCUPAZIONE IN ITALIA GRAZIE AGLI INVESTIMENTI AGEVOLATI IN TECNOLOGIE 4.0

 

  • Il contributo pubblico all’acquisto di beni strumentali incorporanti tecnologie digitali avanzate è una delle principali leve di politica industriale con cui il Governo italiano, dal 2017, sostiene la trasformazione del sistema produttivo nazionale verso il paradigma tecnologico noto come Industria 4.0. Fino al 2019 l’agevolazione ha assunto la forma di iper-ammortamento a fini fiscali del valore dell’investimento effettuato, mentre da gennaio 2020 si è tramutata in credito d’imposta. Una recente ricerca del Centro Studi Confindustria e della Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha analizzato l’utilizzo dell’iper-ammortamento nel suo primo anno di introduzione e i suoi effetti occupazionali per le imprese beneficiarie.
  • Si stima che la misura fiscale abbia interessato circa sette miliardi di euro di investimenti in macchinari e attrezzatture industriali avanzate realizzati da società di capitali italiane. Un ammontare considerevole, corrispondente all’8,5% degli investimenti privati medi annui in macchinari e attrezzature (esclusi autoveicoli) in Italia, il 16,0% se la quota è calcolata all’interno del manifatturiero.
  • L’iper-ammortamento sui beni materiali nel 2017 è stato utilizzato in prevalenza da imprese di piccola e media dimensione (a cui afferiscono il 66,7% degli investimenti agevolati), appartenenti al settore manifatturiero (82,6%), e localizzate nel Nord Italia. La stragrande maggioranza delle imprese beneficiarie della misura (84,7%) non aveva mai effettuato investimenti in tecnologie 4.0 prima dell’introduzione dell’agevolazione fiscale.
  • L’analisi dei flussi di assunzioni e cessazioni di lavoro dipendente per impresa indica che l’investimento agevolato nel 2017 ha prodotto un effetto occupazionale positivo tra gennaio 2017 e marzo 2019 (ultimo mese disponibile per l’analisi). La dinamica delle assunzioni nelle imprese beneficiarie dell’iper-ammortamento è stata infatti migliore di quella che si sarebbe presumibilmente registrata in assenza degli investimenti agevolati: +3 punti percentuali in media mensile. Di contro, la dinamica delle cessazioni non risulta, in media, essere stata influenzata dalla decisione d’investimento. In termini di dinamica occupazionale complessiva, si stima che l’investimento agevolato abbia generato, per le imprese che lo hanno effettuato, una crescita aggiuntiva dell’occupazione di 7 punti percentuali tra fine 2016 e marzo 2019.
  • L’effetto positivo sulle assunzioni si riscontra in tutte le classi dimensionali, dalle micro alle grandi imprese. L’impatto rispetto allo scenario senza investimenti in tecnologie digitali è particolarmente rilevante per queste ultime: +10,9 punti percentuali. A livello geografico, l’effetto si registra sia tra le imprese con sede nel Nord Italia sia per quelle del Meridione. Per queste ultime si stima l’effetto maggiore: + 4,0 punti percentuali.
  • A beneficiare delle maggiori assunzioni sono stati soprattutto i giovani (+2,6 p.p. tra quelli sotto i 35 anni) ma l’effetto occupazionale è positivo e significativo anche per i lavoratori più anziani, che hanno beneficiato sia di maggiori assunzioni (+1,3 p.p tra quelli sopra i 35 anni) sia di minori cessazioni di lavoro (-1,0 p.p.) rispetto a quanto si sarebbe verificato in assenza di investimenti in tecnologie 4.0.
  • La maggiore domanda di lavoro ha interessato tutti i livelli professionali, ma è stata particolarmente pronunciata per operai specializzati e conduttori d’impianti (+2,2 p.p. le assunzioni). Per le professioni ad alta qualifica l’effetto appare economicamente contenuto, in linea con quello stimato per le professioni non qualificate (+0,5 p.p.). Ciò dipende dallo scarso impiego di queste figure da parte delle imprese di piccola e media dimensione. Tra le grandi, invece, l’effetto degli investimenti 4.0 sulle loro assunzioni arriva a +8 punti percentuali.

 

 

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