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AIOP EMILIA-ROMAGNA | La Regione cancella indennizzi e ristori per la Sanità Privata Accreditata. A rischio la tenuta del sistema sanitario regionale.

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AIOP EMILIA-ROMAGNA | La Regione cancella indennizzi e ristori per la Sanità Privata Accreditata. A rischio la tenuta del sistema sanitario regionale.

 

AIOP EMILIA-ROMAGNA: “Provvedimento inaspettato ed illegittimo” e chiede un incontro urgente al Presidente regionale De Pascale

 

Stop al riconoscimento di indennizzi/ristori erogati dalla Regione Emilia-Romagna sotto forma di acconti nell’anno 2020 alle strutture private accreditate.

La notizia, inaspettata, è arrivata nel corso dell’incontro svoltosi lunedì 21 luglio nella sede della Regione tra i vertici AIOP Emilia-Romagna, l’associazione che aggrega oltre 40 strutture ospedaliere private accreditate da Rimini a Piacenza, l’Assessore Regionale Massimo Fabi e il Direttore Generale dell’Assessorato alla Sanità Lorenzo Broccoli.

In quella sede è stato comunicato all’AIOP di voler revocare in autotutela la delibera di Giunta Regionale n.2133 dell’11.11.2024, relativa alla chiusura del periodo pandemico Covid.

Delibera che stabiliva le procedure applicative della precedente delibera di GR n.344/2020 per il calcolo delle indennità e dei ristori spettanti, comprese le modalità di restituzione delle eventuali differenze in favore delle varie AUSL, anche mediante prestazioni gratuite in un arco temporale di 3 anni, secondo le necessità territoriali di queste ultime.

Periodo nel quale, a fronte di un preciso accordo contrattuale datato 20.03.2020 a firma del Presidente Bonaccini, poi trasfuso della delibera GR n.344/2020, veniva richiesto alle strutture sanitarie private accreditate di restare aperte ed in piena efficienza, senza utilizzare la cassa integrazione, a disposizione dell’emergenza pubblica, attesi i provvedimenti specifici di blocco dell’attività in elezione e della mobilità dei cittadini emanati dall’Autorità Pubblica preposta all’emergenza.

Per tale disponibilità, era stato quindi contrattualmente previsto di erogare un acconto pari all’80% della differenza tra quanto effettivamente fatturato nei mesi in questione e la media mensile di quanto fatturato nel 2019; in sostanza, la mera copertura dei costi di gestione delle strutture private accreditate, a fronte della forzata apertura e nell’impossibilità di poter erogare prestazioni, al di là di quelle poche strettamente consentite.

La Regione comunica ufficialmente di non voler riconoscere nulla per il periodo pandemico e di voler procedere alla richiesta di rimborso delle somme a suo tempo erogate.

“Quanto comunicato dalla Regione rappresenta un approccio del tutto inaspettato ed illegittimo dei vertici sanitari dell’Emilia-Romagna, che mette a repentaglio l’intero sistema sanitario regionale e compromette l’affidamento giuridico e sostanziale dei rapporti di collaborazione in essere fra Regione e Strutture Private Accreditate e di conseguenza la sostenibilità del servizio integrato pubblico/privato per la copertura dei bisogni di salute dei cittadini” – si legge nella nota stampa dell’AIOP Emilia-Romagna.

Le strutture private accreditate AIOP rappresentano una risorsa insostituibile per la tenuta del servizio sanitario regionale; a fronte dell’utilizzo di soli 360 milioni di euro della voce Sanità del bilancio annuale regionale pari ad oltre 10 miliardi di euro, i 44 ospedali AIOP ER coprono circa il 25% del totale delle prestazioni ospedaliere ed ambulatoriali erogate ai cittadini residenti in regione.

Altre regioni come Lombardia e Piemonte hanno da tempo definito le vicende legate al periodo pandemico, riconoscendo alle strutture private accreditate i giusti indennizzi ed i meritati ristori, per l’attività e per la disponibilità delle stesse durante il periodo emergenziale.

L’AIOP Emilia-Romagna ritiene opportuno portare la vicenda all’attenzione dell’opinione pubblica e di tutti gli operatori economici del settore, dichiarando fin d’ora che tutte le oltre 40 strutture private accreditate interessate dalla vicenda, si opporranno con forza alle illegittime pretese restitutorie inaspettatamente avanzate dalla Regione Emilia-Romagna.

Ciò a salvaguardia dell’intero comparto, composto di oltre 8.800 dipendenti e di oltre 2.500 medici liberi professionisti, che quotidianamente, con impegno e dedizione, svolgono la loro attività al servizio dei pazienti e dei loro famigliari.

L’associazione regionale dell’ospedalità privata accreditata, guidata dal presidente Avv. Cesare Salvi, confida, pertanto, in un intervento del Presidente della Regione Michele De Pascale, al quale è già stato richiesto un appuntamento urgente.