Twitter icon
LinkedIn icon
YouTube icon
RSS icon

COME VA L'ECONOMIA DELL'EMILIA-ROMAGNA 8 luglio 2025 | ANALISI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA E INTESA SANPAOLO

News

Twitter Linkedin Condividi

COME VA L'ECONOMIA DELL'EMILIA-ROMAGNA 8 luglio 2025 | ANALISI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA E INTESA SANPAOLO

 

Confindustria Emilia-Romagna: L’industria della nostra regione risente dell’incertezza crescente. Ribadiamo la centralità delle infrastrutture, a partire dal Passante di Bologna la cui rilevanza non può essere messa in discussione a progetto approvato

Unioncamere Emilia-Romagna: L’effetto combinato della frammentazione geopolitica e della guerra dei dazi frena gli investimenti delle imprese e questo potrebbe avere effetti a lungo termine deflagranti. È solo dando la possibilità alle imprese di investire, anche in nuovi mercati, che è possibile continuare a svolgere il ruolo di pilota dell’innovazione che hanno le filiere regionali.

Intesa Sanpaolo: dinamica del credito positiva nei primi mesi dell’anno per quanto riguarda la Divisione Banca dei Territori del Gruppo, pur permanendo a livello complessivo di sistema una domanda condizionata dall’incertezza. Depositi delle aziende in aumento anno su anno, confermando la persistenza di un buon cuscinetto di liquidità disponibile. In accelerazione i prestiti alle famiglie.

 

Comunicato stampa integrale in allegato 

 

«L’industria della nostra regione – sottolinea la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassirisente dell’incertezza crescente. Per sostenere la fiducia di imprese e consumatori dobbiamo mettere al centro la manifattura e la nostra capacità del fare, l’eccellenza delle nostre produzioni, la spinta propulsiva del digitale, e rilanciare investimenti ed esportazioni, che sono la vera leva della crescita economica. Occorre investire nelle nostre città, per renderle più attrattive non solo per il turismo ma anche per i lavoratori.

Ribadiamo la centralità delle infrastrutture, a partire dal Passante di Bologna la cui rilevanza non può essere messa in discussione a progetto approvato.    

Sul tema dei dazi, dobbiamo negoziare con gli Stati Uniti per diminuirne il più possibile l’impatto sull’economia europea, ma soprattutto diversificare i mercati di sbocco delle nostre merci: penso all’Africa, al Sud est asiatico, al Mercosur, aree del mondo con cui accelerare gli accordi di libero scambio».

Nei primi mesi dell’anno in corso, nell’analisi di Confindustria Emilia-Romagna, la dinamica della produzione manifatturiera regionale è rimasta debole, mentre segnali migliori arrivano dal fronte dei servizi.

Nel primo trimestre 2025 l’export regionale in valore ha subito una contrazione dell’-1,1%, pari a meno 234 milioni di euro, a fronte del +3,2% registrato per l’export nazionale. Ha finalmente invertito il segno l’export verso la Germania (2,6 miliardi con un +1,2%), mentre è in calo l’export verso gli Stati Uniti (per 2,5 miliardi e un -2,8%).

Il contesto economico internazionale si è ulteriormente complicato nelle ultime settimane a causa del conflitto tra Israele e Iran. Sulle prospettive di crescita gravano i rischi legati alle incertezze sulla politica economica statunitense: nuove restrizioni commerciali determineranno un ulteriore irrigidimento dei rapporti economici a livello internazionale.

Resta positivo il percorso di riduzione dei tassi d’interesse nell’Eurozona, mentre sul fronte dei costi dell’energia, dopo un periodo di ribasso legato al rallentamento della domanda globale, i prezzi di petrolio e gas sono tornati a salire in modo marcato. Il petrolio costa 77 dollari a barile a giugno (erano 63 in media a maggio) e il prezzo del gas in Europa è cresciuto a 40 €/MWh, dai 34 a maggio, aggravando i costi per imprese e famiglie.

 

 

DocumentiDimensione
PDF icon COMUNICATO STAMPA243.17 KB