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DIALOGO E COLLABORAZIONE: LE PAROLE CHIAVE DELL’INCONTRO OGGI A BOLOGNA “L’INDUSTRIA DELL’EMILIA-ROMAGNA DIALOGA CON I PARLAMENTARI DELLA REGIONE”

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DIALOGO E COLLABORAZIONE: LE PAROLE CHIAVE DELL’INCONTRO OGGI A BOLOGNA “L’INDUSTRIA DELL’EMILIA-ROMAGNA DIALOGA CON I PARLAMENTARI DELLA REGIONE”

 
Bologna, 15 ottobre 2018 -  Favorire il dialogo sulle esigenze concrete delle imprese e la connessione tra le decisioni della politica, gli investimenti, crescita e occupazione: questo l’obiettivo dell’incontro organizzato oggi a Bologna da Confindustria Emilia-Romagna.
 
All’iniziativa, promossa dal Presidente Pietro Ferrari insieme ai Presidenti delle Associazioni Industriali dell’Emilia-Romagna, hanno partecipato 13 Parlamentari e tutti i vertici delle Associazioni Industriali della regione.
 
L’incontro è stato preceduto da una visita agli stabilimenti dell’azienda Euroricambi SpA di Valsamoggia (Bologna), guidata dal Presidente Pierluigi Taddei.
 
«Credo che questo primo incontro con i Parlamentari dell’Emilia-Romagna sia stato un momento di lavoro importante – ha dichiarato il Presidente Ferrari − che abbiamo voluto organizzare in un’azienda, fuori dalle sedi istituzionali, per dialogare di industria, di imprese, di investimenti e di come, con il nostro impegno comune, possiamo contribuire a costruire aziende più competitive e migliore occupazione.
 
Dal 2008 ad oggi l’Emilia-Romagna ha intrapreso un percorso che l’ha portata ad essere la regione italiana con il più alto tasso di crescita italiano, il più elevato export pro capite e livelli occupazionali largamente superiori alla media nazionale, in linea con alcune delle più sviluppate regioni d’Europa. L’Emilia-Romagna è diventata uno dei lati di questo nuovo triangolo industriale che unisce Veneto e Lombardia e che ha nella via Emilia uno dei suoi assi fondamentali.  Produciamo il 9% del PIL nazionale il 13% dell’export e il 16% della spesa privata per ricerca e sviluppo, a fronte di un 7% della popolazione nazionale.
 
L’industria dell’Emilia-Romagna in questi anni ha investito, innovato, si è internazionalizzata. Sono cresciute le imprese grandi, medie e piccole. L’organizzazione in filiere ha saputo trainare le diverse componenti del sistema produttivo e ha generato occupazione e lavoro, al punto che oggi uno dei problemi principali di molte imprese è la fortissima difficoltà a trovare risorse umane qualificate a tutti i livelli». 
 
«L’azienda in cui siamo oggi – ha aggiunto il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna − è un esempio di questo modo di fare impresa. Un’azienda familiare, cresciuta con impegno e competenza, investimenti e innovazione continua, collaboratori di qualità, che le hanno permesso di diventare il leader di mercato di una nicchia a livello mondiale». 
 
I numeri positivi di questo territorio sono il risultato della capacità di fare delle persone, ma anche di un sistema capace di confrontarsi nel merito delle questioni, di trovare sintesi e di dialogare tra tutti gli attori in gioco: imprese, Istituzioni, organizzazioni di rappresentanza, sindacati, scuola, università, Enti locali.   
 
Nel nostro territorio siamo abituati ad un confronto ampio sui contenuti, con discussioni anche aspre.  Questo dialogo ha consentito di creare un ambiente più favorevole rispetto ad altre aree in cui vivere e lavorare, investire, crescere, creare occupazione.  Un confronto che si vede anche dentro le nostre imprese, nel rapporto positivo tra gli imprenditori e i collaboratori, nell’orgoglio di chi ci lavora.  
 
Un metodo di lavoro − il “format Emilia-Romagna” – che può diventare riferimento utile per tutto il Paese, a prescindere da valutazioni politiche e ideologiche. 
 
Confindustria è un interlocutore importante e responsabile di questo dialogo.  Oggi la nostra organizzazione rappresenta in Emilia-Romagna, con il suo sistema di Associazioni territoriali, oltre 6.500 imprese per un totale di circa 350 mila dipendenti. Il 95% delle imprese associate ha meno di 50 addetti.
 
Ritengo – ha concluso il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – che il riferimento più importante per tutte le forze politiche del Paese e l’obiettivo fondamentale di ogni politica di sviluppo economico e sociale ad ogni livello sia quello di creare occupazione “vera”, consapevoli che solo un sistema di imprese competitivo, capace di crescere e investire può generare lavoro, ricchezza e benessere». 
 
 
I temi prioritari per le imprese dell’Emilia-Romagna oggetto dell’incontro
 
Occupazione
Riduzione del cuneo fiscale e contributivo, partendo dai giovani, dalle nuove assunzioni
Riduzione del costo del lavoro incentivando in particolare i premi di risultato e la crescita della produttività aziendale
Investire sulla formazione continua e sulla cultura tecnica  
Garantire la flessibilità contrattuale necessaria per gestire le fasi di crescita e favorire le nuove assunzioni anche in un contesto di grande incertezza economica (come quello attuale)
 
Investimenti
Confermare e rafforzare gli strumenti di sostegno agli investimenti delle imprese (dalla Legge Sabatini alle misure previste dal Piano Industria 4.0)
Rafforzare le politiche per l’accesso al credito, specie delle PMI (Fondi di garanzia e stabilità del sistema del credito)
Superare finalmente il problema dei ritardi di pagamento e debiti commerciali della PA
Tutti questi strumenti sono efficaci solo se le condizioni generali del Paese rafforzano la fiducia delle imprese e contribuiscono a costruire un contesto più certo e più stabile in cui investire 
 
Ricerca e innovazione
Confermare gli strumenti fiscali per la R&D a partire dal credito d’imposta
Aumentare la base delle imprese che innovano anche sviluppando la rete di centri di ricerca industriale pubblici e privati (ad esempio i Competence Center previsti da Industria 4.0)
 
Infrastrutture
La crescita dell’Emilia-Romagna è trainata dall’export di prodotti industriali: beni che direttamente o indirettamente vanno all’estero, anche attraverso altre imprese, magari venete e lombarde.  Sono oltre 200 milioni di tonnellate all’anno le merci – senza pensare alle decine di milioni di persone che partono, arrivano o transitano – che hanno origine o destinazione in Emilia-Romagna
La posizione della regione ne fa necessariamente lo snodo fondamentale Nord-Sud ed Est-Ovest del Paese
Le priorità infrastrutturali dell’Emilia-Romagna sono priorità per il Paese. Sono state discusse e condivise dopo lunghi percorsi decisionali, spesso durati decenni: oggi non sono più rimandabili.
 
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