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DISPOSITIVI MEDICI IN EMILIA-ROMAGNA: 502 AZIENDE, 17.000 OCCUPATI E 130 MILIONI IN RICERCA

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DISPOSITIVI MEDICI IN EMILIA-ROMAGNA: 502 AZIENDE, 17.000 OCCUPATI E 130 MILIONI IN RICERCA

 

Presentati i dati del settore per i 40 anni di Confindustria dispositivi medici. L’Emilia-Romagna si distingue per innovazione, competenze e inclusività, con il distretto di Mirandola come punto di riferimento globale

Sono 502 le aziende del settore dei dispositivi medici che operano in Emilia-Romagna, con quasi 17.000 occupati, di cui il 51,6% altamente qualificati. Questo territorio si distingue non solo per l’elevata produzione, che raggiunge circa 660 milioni di euro l’anno con il 68% delle aziende, ma anche per la sua capacità di innovare e attrarre talenti. Nel 2023, la regione ha investito circa 130 milioni di euro in Ricerca&Sviluppo (R&S), pari al 12,9% degli investimenti nazionali nel settore. Con il 10,8% delle imprese italiane del settore e il 13% degli occupati a livello nazionale, l’Emilia-Romagna si afferma come un polo strategico per l’industria dei dispositivi medici. Ciò che rende unica questa regione non sono solo i numeri, ma la straordinaria concentrazione di competenze professionali: più della metà degli occupati nel settore è laureato (51,6%) e l’8,6% lavora in attività di R&I. Inoltre, il 44% della forza lavoro è rappresentato da donne, un dato che sottolinea l’inclusività e la diversità del comparto.

Questi, in sintesi, i dati presentati il 21 maggio 2025 a Modena all’incontro “Emilia-Romagna: territorio di eccellenza e innovazione nel settore dei dispositivi medici”, organizzato in collaborazione con Confindustria, Confindustria Emilia-Romagna, Confindustria Emilia Area Centro e Biomedical Valley con la presenza, tra gli altri, di Stefano Cavedagna, Membro del Parlamento UE; Vincenzo Colla, Vicepresidente della Regione E-R; Massimo Fabi, Assessore alle politiche per la salute della Regione E-R; Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento della programmazione dei dispositivi medici del farmaco e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale, Ministero della Salute; Gian Carlo Muzzarelli, Presidente IV Commissione, Politiche per la salute e Politiche sociali, Assemblea Legislativa Regione E-R.

“Quello del biomedicale di Mirandola – ha dichiarato Vincenzo Colla, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega a Sviluppo economico e green economy, Energia, Formazione professionale, Università e ricerca - è un distretto di valenza internazionale che vanta competenze eccezionali. Parliamo di un territorio attrattivo per gli investimenti, ma anche per le teste, grazie alla possibilità di relazionarsi con i talenti dell’università, dell’ambito sanitario, di quello ingegneristico, di quello tecnico-scientifico del tecnopolo. Un vero ecosistema di innovazione capace di mettere insieme ricerca, prototipazione e industrializzazione e che, grazie all’altissima qualità, è arrivato ad esportare l’80% della produzione, consolidando così relazioni strutturali con il mondo. Un esempio virtuoso di sistema integrato fra pubblico e privato, per la crescita e la competitività della nostra regione e del nostro Paese, che porta un grande valore aggiunto e tanta occupazione di qualità”.

"Abbiamo scelto l’Emilia-Romagna per inaugurare il roadshow ‘Insieme per un Paese in salute’, progetto che celebra i 40 anni di Confindustria Dispositivi Medici – ha dichiarato Nicola Barni, Presidente di Confindustria dispositivi medici -, perché questo territorio rappresenta un'eccellenza nel panorama dell’innovazione delle tecnologie mediche. Inoltre, il distretto di Mirandola, noto come la ‘Silicon Valley italiana del biomedicale’, è un punto di riferimento globale grazie alla presenza di aziende leader e alla sinergia con università e centri di ricerca. Qui nascono idee, start-up e PMI innovative che si trasformano in realtà industriali solide, contribuendo a una produzione di tecnologie avanzate al servizio della salute di tutti. Nonostante le sfide, come terremoti, pandemia e alluvioni, l’Emilia-Romagna ha continuato a dimostrare una straordinaria capacità di resilienza e innovazione, incarnando i valori che vogliamo celebrare con questo anniversario".

“Non è un caso che Confindustria dispositivi medici abbia avviato nella nostra regione le celebrazioni del proprio 40ennale – ha dichiarato Annalisa Sassi, Presidente Confindustria Emilia-Romagna –.  Le imprese di questo comparto trovano in Emilia-Romagna una delle regioni più innovative e dinamiche del Paese, con un tessuto vivace di relazioni strategiche tra le imprese, alte competenze professionali e grande attitudine alla ricerca e alla presenza sui mercati esteri”.

“I dati presentati durante il convegno - ha dichiarato Marco Fantoni, Presidente della Filiera Salute di Confindustria Emilia Area Centro - mostrano, ancora una volta, come il modello Emilia, basato sulle filiere, sia innovativo e resiliente e come questa regione sia locomotiva trainante della manifattura italiana; e il Distretto Biomedicale di Mirandola ne è un chiaro esempio. E qui che, all’inizio degli anni ’60, in un’area poco più estesa di 25 kmq, veniva creato, da un’intuizione geniale di un grande imprenditore, Mario Veronesi, quello che oggi è il primo comparto industriale, a livello europeo, per la produzione di dispositivi medici. Un modello produttivo che si caratterizza per l’elevata innovazione e competitività, con una forte vocazione all’export, ma che, al contempo, ha radici profonde radicate nel tessuto imprenditoriale locale, fatto di know-how e competenze uniche al mondo”.

 

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