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SIMEST E CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA INSIEME PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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SIMEST E CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA INSIEME PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

 

Confindustria Emilia-Romagna e SIMEST, società per l’internazionalizzazione del Gruppo Cassa depositi e prestiti, hanno firmato a Bologna, in occasione di una riunione del Consiglio di Presidenza di Confindustria regionale, un accordo di collaborazione per sostenere le imprese emiliano-romagnole negli investimenti all'estero.

L’intesa, che si aggiunge a quella finalizzata con SACE lo scorso anno, rafforza la partnership tra il sistema regionale Confindustria e le società del Gruppo Cdp unite nel “Polo italiano dell’export e l’internazionalizzazione”, con l'obiettivo di offrire alle imprese emiliano-romagnole servizi di assistenza mirati in particolare alla conoscenza e all'utilizzo degli strumenti finanziari a supporto della crescita sui mercati esteri e alla formazione specialistica. 

Confindustria Emilia-Romagna e SIMEST condivideranno l’organizzazione di iniziative, incontri e missioni in particolare in alcuni importanti progetti regionali dedicati agli Stati Uniti e all'Iran, realizzati in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.

«Il sistema regionale Confindustria – ha affermato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini –  è fortemente impegnato a supportare le aziende sui temi dell’internazionalizzazione. L’accordo che abbiamo sottoscritto consentirà di incrementare i servizi a supporto delle imprese, specie piccole e medie, nella sfida di affrontare mercati internazionali sempre più complessi.  La collaborazione di SIMEST, sempre più in sinergia con SACE, è preziosa perché mette a disposizione competenze e strumenti fondamentali per concretizzare le strategie industriali di investimento all'estero». 

«La firma dell’accordo odierno è testimonianza concreta della nostra attenzione al tessuto imprenditoriale di una regione strategica per il Paese, che genera aziende dinamiche, pronte ad intraprendere processi di internazionalizzazione che siamo in grado di supportare fin dalle prime fasi»  – ha dichiarato Andrea Novelli, Amministratore delegato di SIMEST – che ha ricordato come «l’accordo potrà sfruttare la recente integrazione con SACE, che amplia ancor più la gamma di servizi che possiamo fornire alle imprese per sostenere la loro crescita all’estero». 

La firma dell'accordo è stata anche l'occasione per un approfondimento delle performances dell’Emilia-Romagna, una delle regioni italiane più orientate all’export e all’internazionalizzazione.   

Nonostante il forte periodo di crisi, l’interscambio regionale con l’estero è tornato a livelli precedenti alla crisi economica: l’export è aumentato di quasi il 20%  rispetto al 2007.  I mercati esteri valgono oggi, in Emilia-Romagna, oltre 55 miliardi di euro di fatturato export.  

L’export dei primi 9 mesi del 2016, pur risentendo del rallentamento generale del commercio estero, è in lieve crescita (+ 2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).

L’Emilia-Romagna continua ad essere la prima regione in Italia per export pro capite, terza per valore assoluto  (13,4% del totale nazionale), preceduta dalla Lombardia (26,9%) e dal Veneto (13,9%).   Un dato rilevante se si considera che le imprese emiliano-romagnole sono poco più dell’8% del totale nazionale. Il settore metalmeccanico rappresenta il 56% dell’export regionale.

L’Unione europea, con la Germania in testa, è il primo mercato di sbocco per l’export regionale (circa il 55%), seguito dai mercati dell’America settentrionale (circa 12%). Nel 2015 gli Stati Uniti sono divenuti il secondo mercato di destinazione delle esportazioni regionali, superando, per la prima volta dopo decenni, la Francia.  

Gli investimenti esteri diretti delle imprese dell'Emilia-Romagna collocano la regione in terza posizione in Italia, con quasi 4.000 imprese estere controllate e/o partecipate da imprese emiliano-romagnole. Crescono anche gli investimenti esteri in Emilia-Romagna, con sedi di multinazionali che hanno trovato sul territorio competenze e asset utili e favorevoli  per fare industria.

 

 

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